a cura di Annalisa Sichi, Ordine dei Giornalisti della Toscana
Tra le migliori speranze per il futuro del nostro pianeta, un ruolo di primo piano spetta alle generazioni Y e Z. Le loro scelte di consumo attente alla sostenibilità e all’impatto ambientale, infatti, influenzano le strategie di marketing delle aziende, che devono essere pronte a cogliere le nuove opportunità che ne derivano.
In Italia l’attenzione nei confronti della sostenibilità cresce in maniera costante dal 2019, come dimostrano le ricerche effettuate su Google. L’interesse, tuttavia, si è spostato dalle grandi questioni relative al clima e all’ambiente alle azioni concrete: le keywords come “cambiamenti climatici” e “inquinamento” inserite nel motore di ricerca diminuiscono in favore di espressioni come “moda sostenibile” e “piantare alberi”.
Cominciamo dal settore alimentare. I Millennials preferiscono le aziende bio: negli ultimi 15 anni, le vendite dei formaggi artigianali sono aumentate del 40% mentre per le birre artigianali l’incremento, nell’ultimo decennio, è stato nientemeno che del 500% a discapito delle birre industriali.
E riguardo allo shopping? Sembra che, per il 31% degli italiani intervistati da Google, la sostenibilità influenzi le decisioni d’acquisto più del design e dello stile. La percentuale sale al 37% tra i giovani della Generazione Z.
Significativo anche il fatto che il 74% dei consumatori italiani interrogati vorrebbe più informazioni e trasparenza nella comunicazione dei brand in tema di sostenibilità. Le persone non vogliono sforzarsi per comprendere cosa è sostenibile e in quale modo.
C’è un’attenta valutazione delle azioni realizzate dalle aziende per la tutela dell’ambiente durante tutta la filiera produttiva. In particolare, il 72% dei consumatori italiani intervistati crede che i brand debbano impegnarsi per utilizzare packaging riciclabili. Ed è il momento giusto per farlo, visto che entro il 2030 tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’Unione Europea dovranno essere riciclabili.
Ma attenzione al greenwashing: i consumatori sono scettici quando un brand si dichiara sostenibile senza dimostrazioni concrete che lo testimoniano. Per questo le aziende devono impegnarsi a dimostrare le ragioni per cui si ritengono virtuose, evitando di promuovere affermazioni non sostanziate da iniziative tangibili.
Chiudiamo con un esempio che merita qualche riflessione: la campagna del brand di cibo per gatti Sheba per la salvaguardia della barriera corallina. Cliccando sui video YouTube dedicati alla campagna, chiunque poteva contribuire. Ogni visualizzazione, infatti, si è tradotta in finanziamenti per la protezione delle barriere coralline, resi possibili dalle entrate pubblicitarie ricavate attraverso la piattafoma. Grazie alla campagna, in due anni la presenza di pesci nelle barriere coralline è aumentata del 300%.
Per la tua azienda è il momento di pianificare nuove strategie di green marketing, aiutare i consumatori a orientarsi e comprendere con facilità in che modo si concretizza l’impegno del brand rendendo accessibile il maggior numero di informazioni possibili.